Quattro giorni intensi di stage al ristorante La Fata Verde di Agrate Brianza per testare le mie attuali capacità, valutando una possibile collaborazione. Purtroppo la loro ricerca era volta ad una figura molto evoluta e già indipendente sulla preparazione dei piatti brianzoli che loro servono. Lo chef egiziano Hani El Hassanein è molto preparato e duttile, spaziando dalla preparazione del pane in casa, fino a dolci di alta pasticceria e, seppure si è concluso con un nulla di fatto, ho avuto modo di fare un’importante esperienza nuova ed imparare nuove cose, ma soprattutto capire il funzionamento di una cucina a pieno regime con un locale pieno e clientela esigente.
Ho scoperto in primo luogo l’esistenza dei Mondeghili che, pur essendo un piatto povero della tradizione milanese, non conoscevo ma ho assaggiato con curiosità riscoprendo davvero vecchi sapori persi nelle ricette di un tempo. Non è il gusto raffinato delle pietanze odierne, ma quello rustico dei piatti contadini.
In collaborazione con il Mulino dell’Offellera che è ubicato affianco al ristorante, ho partecipato alla creazione del Risotto alla Mondrian, piatto ispirato appunto da un quadro di Mondrian con i colori bianco, rosso, giallo ed azzurro.
Ho imparato mio malgrado a stare in una cucina stretta e a vista, dovendo gestire per la prima volta anche le procedure igienico-sanitarie perfette al 100% in quanto alla mercè dei clienti che vedeva tutto ciò che succedeva, privandoci di ogni possibile piccola disattenzione nella manipolazione degli ingredienti.
Ho affinato alcune competenze di base, perfezionando e ripassando molte cose oltre a mettere nuove basi su piatti sconosciuti o interessanti impiattamenti di tartare di carne o pesce.
Sono stati quattro giorni impegnativi che mi hanno aperto gli occhi su molti aspetti mai presi in considerazione, a partire da quanta strada c’è da fare, a quali siano le prospettive per chi mette il cuore in ogni singolo piatto che viene appoggiato al passe.