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Reinventarsi Commis di Cucina

by Psydis
Commis di Cucina

Ebbene si, si torna a scuola! L’obbettivo nei prossimi mesi è diventare un ottimo Chef de Commis!

Ormai è ufficiale, ieri ho anche acquistato la divisa base per entrare in cucina (in copertina), pertanto posso togliere le riserve scaramantiche ed affermare che con metà Maggio l’avventura avrà inizio. Sempre che l’EXPO non crei disagi alla struttura ospitante, altrimenti dovrò attendere qualche giorno in più.

Lo faccio principalmente per due motivi complementari: uno per sogno, l’altro per esigenze lavorative. Non saprei dire quale sia la componente predominante, sicuramente però l’impegno profuso a trovare una realizzazione professionale, in linea con i propri desideri, potrebbe essere la chiave defintiva per uscire dalla crisi del rincorrere dei lavori retribuiti in maniera disonesta.

Le ultime esperienze lavorative mi hanno insegnato che sono troppo onesto per impormi sulle persone a loro discapito. Non riesco vendergli un prodotto, un bene o un servizio che non gli serve o che lo danneggia, così preferisco dirottarmi su qualcosa che il cliente chiede e guadagnarmi lo stipendio dando piacere alle sue papille gustative per ogni singolo piatto che ordina. Lo trovo molto più gratificante e mi fa dormire bene la notte.

Ammetto anche che troppi segnali in quest’ultimo mese mi han fatto capire che forse questa è la strada giusta. Soprattutto trovare un corso per cuochi professionisti patrocinato e riconosciuto dall’Associazione Professionale Cuochi Italiani ad un costo abbordabile, con un programma snello ma completo per inserirsi in una cucina professionale, con rilascio anche di attestato HACCP come salvagente lavorativo (male che vada faccio il barista se non trovo subito un ristorante), in data imminente e svolto al CDH Hotel Milano Niguarda di Bresso, in pratica a pochi chilometri da casa. L’attestato è riconosciuto anche all’estero, pertanto si aprono davvero molte possibilità, oltre al potersi iscrivere all’APCI che contestualmente apre altre strade per lavori e corsi di aggiornamento/perfezionamento. Poi valuterò in base alle possibilità di carriera se seguire i corsi per Sous chef e successivamente di Executive Chef, ma per ora mi devo concentrare per terminare al meglio il primo step, imparando tutte le basi della cucina in maniera maniacale e passando l’esame a pieni voti.

Convincersi definitivamente non è stato facile, visto anche il periodo particolare per la mia famiglia, ma era un passo necessario che dovevo fare e che è stato ponderato con alcune persone che mi hanno sostenuto e nel loro piccolo consigliato su come agire.

La prima persona che devo ringraziare è ovviamente Alice Chimera, che più di ogni altro mi sopporta e consiglia. Se non fosse per lei non avrei neppure mai preso in considerazione il fatto di iscrivermi al corso. Di contro è stato grazie a lei se mi sono avvicinato ad una cucina meno rozza; era una sfida riuscire a stupirla con piatti nuovi e che incontrassero le sue preferenze culinarie, senza però essere ripetitivo e banale.

Se ho la passione per la cucina lo devo a mia madre, che nella mia gioventù era spesso alle prese con un pianale di legno a spacciugare un dolce o della pasta fresca, ma che spesso mi cucinava qualche piattino sfizioso e diverso dal solito, attingendo dalle tradizioni varie, soprattutto alcune siciliane tipo la Caponata! Anche lei mi ha sostenuto nella scelta, un pò anche perchè era un piccolo sogno che aveva mio papà gestire un piccolo ristorantino familiare; questo potrebbe essere un piccolo inizio in suo onore. Anche mia sorella mi ha sostenuto, facendomi riflettere nel contempo sulle responsabilità diverse che la scelta comportava; a fronte di un sogno avverato, bisogna bilanciare anche orari e feste non godute che pesano su molti aspetti della vita privata e coniugale. Mi stuzzica però troppo il pensiero un domani di avere la mia famiglia a pranzo o cena al ristorante, così come di poter cucinare ed educare al cibo d’eccellenza mia nipote e, spero, i miei figli!

Non posso chiedere il parere di papà ma lo ringrazio per tutte le critiche che mi ha fatto nelle poche occasioni in cui ho cucinato per lui. E’ stato forse il più sincero e diretto di tutti, ma mi ha dato lo spunto per cercare la soluzione, migliorare le competenze e produrre piatti più raffinati. Spero che approverebbe la scelta di questo salto nel buio.

Infine ringrazio tutte le persone che indirettamente o inconsapevolmente mi hanno spronato con apprezzamenti, critiche, consigli su ricette o impasti, regalini o che mi hanno fatto balenare nel tempo il fatto che il mio posto è dietro i fornelli. In particolare voglio dire grazie a Marta Valentini, un giovane pasticcera che mi ha aperto gli occhi sui lievitati e dolci, perchè senza ne arte ne parte ha condiviso con me le nozioni imparate completando due aspetti della cucina per me ancora ostici e oscuri. Un grazie agli amici di Facebook che da quasi tre anni sopportano il mio album dei piatti cucinati, perchè è stato uno dei fattori scatenanti della mia decisione. Un grazie di cuore infine alle mie tre più accanite “sostenitrici” Cristina Colnaghi, Valentina Virdis e Veronica Pinna è però necessario, perchè l’hanno instancabilmente piacizzato e commentato tenendo alto il mio morale da cuoco anche via messaggi privati. In realtà dalle ricettine di Valentina ho preso anche spunto per qualche piatto sfizioso rivisitato.

Non mi resta che attendere la prima lezione ora, sperando di riuscire ad imparare tutto per bene e velocemente, così da riuscire a servire anche ai miei futuri ospiti a casa dei piatti stellati!! Ma prima, occorre passare indenne l’esame finale!

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