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San Valentino profuma di Raspberry

by Psydis
Raspberry

Oggi in casa aleggia un persistente profumo di Raspberry. Sarà che è particolarmente polposo, sarà che si abbina perfettamente con tutto ciò che lo circonda o forse è solo un po’ di euforia per il succoso regalo per S. Valentino.

In realtà l’avevo puntato da tempo, soprattutto dopo averne scoperte le potenzialità durante l’estate, per affiancarlo alla mia formazione dello stage in un contesto meno enterprise e più di automazione. Per quanto siano sempre stati chiari che saremmo partiti dal primo contesto, un po’ la speranza prima o poi di switchare verso qualcosa di più elettronico c’è sempre stata. Visto il percorso denso dello stage, dedicando per mia scelta molto tempo al miglioramento delle competenze di programmazione avanzata anche nel weekend, avevo momentaneamente accantonato l’idea di investire in questo ramo.

Eppure oggi spunta in tutta la sua magnificenza il mio nuovo Raspberry Pi 4 B corredato di tutto punto per una sperimentazione molto “aggressive”.  Non svelo appositamente il contento di ogni singola scatola perchè prossimamente voglio dedicargli un post più preciso una volta assemblato totalmente e reso operativo al 100%. E’ comunque palese parte del contenuto, a partire dall’alimentatore o dal cavo HDMI per collegarlo ad un monitor esterno, ma due cose spiccano già a conferma delle prestazioni elevate che avrà il sistema finale.

Memoria interna:

La memoria interna del Raspberry: 8Gb. L’ultima versione potenziata lo porta ad essere paragonabile ad un piccolo pc portatile su cui installare il sistema operativo più adatto alle esigenze. Certo, la morte sua è ovviamente Linux, ma nulla vieta di provarne altri, anche Windows IoT Core o Windows 10 ARM volendo. I più intrepidi possono addirittura installare la Beta di Raspberry Pi OS – 64 Bit sfruttandolo in maniera agevole e preformante. La presenza di 8GB di RAM permette inoltre soluzioni interessanti per risolvere e gestire grandi flussi di dati per server o utilizzare macchine virtuali.

In previsione di usarla eventualmente anche come unità di sviluppo portatile con software, ed IDE di un certo peso, la scheda top gamma è stata una manna dal cielo.

Micro SD

Micro SD XC Classe 10 4K, veloce e capiente per tutte le evenienze. Probabilmente la SD è più veloce di quella di lettura del Raspberry, ma perchè non sfruttare ogni singolo picco? Inoltre in caso di storage di applicazioni, database e programmi di sviluppo, i suoi 64Gb saranno fondamentali per non rischiare in breve tempo di  dover migrare ad un’altra scheda.  Anche se poi, si tratta solo di inserire un’altra scheda con su un OS e il gioco è presto fatto, al massimo sarà più problematica una migrazione efficace.

Ed ora?

Ovviamente ora va assemblato, configurato e ovviamente reso abile all’utilizzo remoto tramite SSH per evitare il collegamento ad uno schermo esterno e relative periferiche di input. Sicuramente partirò dal suo Linux originale a cui aggiungerò IntelliJ, Spring Boot e relative librerie per sfruttare la GPIO in Java, anche perchè come anticipato ieri ho un progetto virtuale di lettura canali da fonti esterne e il Raspberry cade come cacio sui maccheroni. Usato come lettore su cui poggiare la web app  o come emettitore, potrebbe essere il banco di prova reale di un applicazione al momento virtuale.  Magari leggendo addirittura da Arduino o qualche generatore di segnale che ho in kit da saldare!

Chissà, se la fortuna mi assiste riuscirò anche a programmare davvero qualcosa per qualche cliente sfruttando appieno questo succoso “Lampone”!

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